L’Antonomasia ovvero l’arte dei faccioni

Fra le figure retoriche della SOSTITUZIONE l’ANTONOMASIA è sicuramente la più semplice. Si tratta di presentare una cosa o un soggetto come se fosse l’archetipo che le rappresenta tutte.
Certamente la foto più celebre in questo campo è quella della bambina afghana di Steve McCurry che vediamo qui sotto:

Steve McCurry

Steve McCurry

Invariabilmente durante la serata di revisione foto ci troviamo di fronte a vari tentativi di fare qualcosa di uguale ma spesso sono incerti e mal risolti.
Ecco perché oggi vi diamo alcune regole per cercare di ricreare dei ritratti con lo stesso tipo di effetto.

  1. IL SOGGETTO prescelto deve essere forte, tentare di ottenere dei buoni ritratti basati sull’antonomasia senza una presenza veramente dominante diventa impossibile. Quindi prendetevi tutto il tempo per valutare quello che state facendo;
  2. LA LUCE la luce deve essere buona leggermente calda e radente in grado di esaltare le sfumature della pelle;
  3. INQUADRATURA il volto deve occupare almeno il 30% dell’immagine;
  4. TAVOLOZZA CROMATICA compressa meglio con qualche colore caldo;
  5. SFONDO deve essere uniforme e non distrarre dal soggetto principale
  6. OCCHI devono essere magnetici soprattutto se il soggetto guarda in macchina;
  7. OTTICA deve essere un’ottica luminosa solitamente varia tra il 35mm e il 90mm
  8. APERTURA DI DIAFRAMMA raramente superiore a 4 solitamente da 2.8 in giù non voglio avere elementi dispersivi all’interno dell’immagine il fuoco è quasi sempre sugli occhi;
  9. ESPOSIZIONE va verificata in fase di ripresa se ci sono delle lame di luce sul viso è meglio sotto esporre di circa 0,5 per renderle più profonde;
  10. POST PRODUZIONE la post produzione aiuta solitamente i colori vengono saturati, il contrasto aumentato la vignettatura un po’ accentuata e l’immagine va ovviamente rinvigorita con un aumento della messa a fuoco soprattutto con il digitale le macchine tendono a darmi un file RAW un po’ morbido.

Qui se siete interessati a:

  1. Post produzione con Lightroom;
  2. Corso linguaggio e composizione;
  3. Corso di reportage.

Qui sotto una piccola gallery di ritratti eseguiti secondo i precedenti criteri.

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Linguaggio e composizione fotografica

Se siete interessati a capire di più delle vostre immagini questo è il corso che fa per voi: Linguaggio e composizione fotografica.
Vediamo alcuni concetti che svilupperemo più a fondo nel corso applicati ad una normale immagine di viaggio.

Nell’economia di una fotografia solitamente ci sono alcuni elementi da tenere presenti:

1) Equilibrio
2) Punto di vista
3) Scelte di linguaggio formale e contesto del messaggio
4) Tavolozza cromatica
5) Scelte di linguaggio a livello di contenuti

Linguaggio e composizione fotografica

Linguaggio e composizione fotografica

1) EQUILIBRIO: in questo caso la foto risulta piuttosto equilibrata di fronte ad un gruppo centrale di due mucche e un pastore abbiamo un paesaggio posteriore che non mi distrae troppo dal soggetto principale che occupa in maniera forte e piacevole un grande spazio nell’immagine;
2) Il PUNTO DI VISTA è quello del pastore accovacciato, quindi è sotto il punto di vista usuale questo mi permette di scoprire il muso del vitellino e di aprirmi ad una visione non convenzionale
3) Dal punto di vista formale si tratta di una composizione piuttosto classica in cui il soggetto vivo viene rappresentato come se fosse una architettura monumentale e messo leggermente al centro, il tutto ripreso con un’ottica grandangolare per accentuare la sensazione.
C’è una buona attenzione alle luci e agli sguardi in modo che anche se la scena è immobile (è lo specifico stesso della fotografia) si possa percepire una certa tensione.
La luce che scopre poi mezza faccia del pastore è molto intensa mentre quella che colpisce la mucca la rende una vera propria icona come una specie di archetipo di tutte le mucche.
Si tratta di una fotografia di viaggio e di reportage e come tale deve portarti all’interno della situazione la distanza dai soggetti inquadrati è minima in modo da suscitare la sensazione di poterli toccare, in modo da farli quasi “sentire“.
La grandezza  dell’Africa si percepisce ed è declinata attraverso il rapporto PAESAGGIO – UOMO – ANIMALE;
4) La TAVOLOZZA CROMATICA benché vibrante è compressa in tre tonalità colore Marrone, Giallo e Azzurro. Una tavolozza cromatica così ridotta semplifica l’immagine e concentra l’attenzione;
5) Il fotografo ha fatto delle scelte di contenuti molto semplici dandoci una rappresentazione bucolica e rassicurante dell’Africa come se nella semplicità e lontani dal consumismo ci potesse essere un altro modo di vivere più vicino alla natura anch’essa rappresentata in maniera benevola.
La temperatura colore calda le luci che disegnano in maniera felice contribuiscono a creare un effetto mielato di dolcezza, le proporzioni un po’ forzate ci portano in una dimensione epica e non reale. L’assenza poi dei segni della modernità (strade, cartelli, orologi, abiti) e il connubio Uomo – Animale fa il resto, il tutto sotto un grande cielo blu tipicamente africano. Insomma chi ha scattato la foto aveva le idee chiare sulle sensazioni che voleva suscitare e su come suscitarle.

Di queste e altre cose parleremo nel Corso di Linguaggio e Composizione fotografica, un corso semplice per portarvi a spasso nel mondo delle immagini arricchendovi di idee e spunti per migliorare le vostre fotografie.

Volete portare le vostre capacità ad un altro livello?
Volete migliorare la composizione delle vostre foto?
Volete apprendere le basi del linguaggio fotografico?
Volete un workshop dedicato con due docenti fotografi?

Questo è il corso che fa per voi: Linguaggio e composizione fotografica.

Serata revisione foto

Come da programma abbiamo effettuato la revisione delle foto gratuita del 24 maggio…

Confrontarsi su ciò che si è fotografato da soli, dopo il corso, specialmente dopo qualche tempo è la cosa più istruttiva in assoluto…per noi, per vedere cosa rimane o in che direzioni va la visione delle persone che abbiamo avuto l’occasione di vedere approcciarsi ad un genere, e per gli studenti, che possono ascoltare i consigli di altri ed avere un punto di vista nuovo, diverso, magari con uno spunto a cui non avevano pensato…

Ognuno poteva portare una ventina di immagini per analizzare in maniera piuttosto ampia non pochi scatti singoli, ma un piccolo portfolio.

Devo dire che le belle sorprese non sono mancate… 🙂

Copyright: Esterina D’Annunzio, Silvia Pozza, Paolo Bellesia, Sara Rusmini, Sabrina Djavidnia, Armida Parigi

Frammenti dai corsi

A volte mi viene da pensare ai corsi che esistevano quando cominciavo io a fotografare…tutti regole e poca immaginazione…come fotografare, con il 50, di notte, sulla neve, il paesaggio….c’erano tutta una serie di regole dettate da cui non si doveva uscire…ricordo la noia che spesso mi prendeva quando ritiravo i rullini dal laboratorio…

Ma ricordo soprattutto come la mostra “americani” della magnum mi colpi, a palazzo Reale, in un pigro pomeriggio del 1997, e da allora cambiò tutto…ed ecco perchè ci tengo così tanto a tutta la parte sul linguaggio fotografico che abbiamo inserito nel corso base di fotografia, ed ecco perchè credo che guardare la luce ed imparare a sperimentare in modo creativo sia la base per raccontare qualcosa, soprattutto di se stessi.

Un grosso grazie a tutti quelli che lo rendono possibile…

Gabriele