L’esposimetro mentale…

 

Quest’inverno ho avuto l’occasione di uscire a scattare alcune volte con dei fotografi con cui svolgevo un corso di camera Oscura Individuale. Il corso si svolge tendenzialmente in tre incontri, il primo é teorico, il secondo usciamo a fotografare ed il terzo sviluppiamo e stampiamo ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e ripreso, in modo da chiudere il cerchio su ciò che abbiamo fatto vedendo assieme alcune principali tecniche di camera Oscura.

Il giorno che siamo usciti ho portato con me una macchina meccanica, una Nikon FM a cui non ho rimesso le pile anni fa, abituandomi semplicemente alla regola del sunny 16…

sunny16 corsi fotografia milano

Questo naturalmente non significa che sia più bravo o esperto (di solito vale esattamente il contrario) ma che, e chi mi conosce sa quanto sia vero, sto cercando di liberarmi più possibile del mezzo. Un caro amico fotografo diceva che per me un estensione cervello/carta sarebbe l’ideale e credo che quella definizione sia totalmente azzeccata. Negli anni (ma recentemente ci sto dando dentro più che mai) sto eliminando tutta l’attrezzatura più possibile ed anche nei servizi professionali sto cercando di usare solo lo stretto indispensabile.

Ho un paio di reflex per i servizi di fotografia commerciale e i servizi come fotografo di matrimonio e una manciata di obiettivi principalmente manuali, bastano e avanzano. Al di fuori della fotografia professionale ho la mia FM e una Ricoh GR, nient’altro…anzi é fin troppo. Attrezzatura che posso sostituire facilmente se va persa, distrutta o in caso di guasti, senza che debba crearmi pensieri sull’averne cura o su cosa devo fare per acquistarne una nuova, e la qualità é assolutamente ottima. Macchine compatte e discrete, pronte quando servono. Se ci pensiamo un attimo grandi fotografie sono state fatte con attrezzatura assolutamente inferiore a quella che utilizziamo oggi, e che reputiamo inadatta…

Se imparo a leggere la luce mi libero della macchina, quello che serve é solo immergersi nel flusso della vita che mi scorre davanti ed avere idee. Sentire e reagire, lasciare che gli errori diventino parte dell’esperienza. Senza zavorre.
Sunny 16 non é una scelta “Vintage” ma piuttosto una semplificazione, perché oggi tutto diventa inutilmente complicato troppo spesso…

Liberiamoci.

Alcune fotografie da quel giorno…

 

 

 

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