Suggestioni: reportage, contemporaneo e committenza

Ci sono molte nuove tendenze nella fotografia contemporanea oggi… Più guardo più trovo libri bellissimi e fuori dal comune fatti da autori giovani e pieni di amore e passione…
Alle soglie del 2000 la strada era già molto chiara e il reportage era meticciato con l’arte contemporanea, subiva la grande influenza della lezione dei Jeff Wall poi ripresa da Gregory Crewdson e infine coniugata in maniere differenti da Alec Soth e da altri autori come Joakim Eskildsen. Se avete voglia di dare una occhiata a questo mio progetto commissionato dalla Provincia di Milano noterete la commistione fra paesaggio, fotografia allestita, ritratto, reportage e Story Telling che forse oggi a più di 10 anni di distanza fa un po’ tenerezza.


Questo tipo di lavori si sviluppa piano e necessita tempo e progettualità… Le foto devono diventare una metafora del contemporaneo e deve esserci uno schema concettuale che guida l’autore.
Quello che stupisce e un po’ addolora è che in Italia non c’è stato molto spazio a questo tipo di esperienze.

La mia generazione è stata un po’ schiacciata fra la Scuola di Paesaggio italiana, che ha trovato interpreti di levatura internazionale e storici e critici che hanno saputo proteggerla e valorizzarla, e la grande scuola di reportage, che spesso è approdata all’estero per poter sopravvivere.

Questo ha fatto si che i lavori, che nello scorso ventennio avevano una loro innovatività, siano rimasti un po’ nel cassetto, vuoi perchè il pubblico non era pronto ad accoglierli, vuoi perchè non esistevano gli spazi adatti alla loro valorizzazione

Oggi però ci sono altre vie e forse, curiosamente, un certo tipo di ricerca può trovare spazio, con costi accessibili nella produzione di micro libri fotografici… Qui una stralcio tratto da Africana, un progetto che vedrà un altro tassello scritto a breve in Repubblica Centroafricana grazie alla commissione dei Betharramiti per cui realizzerò una documentazione fotografica e giornalistica.

 

Il reportage è cambiato nei modi nel linguaggio nei contenuti e sopra tutto nella committenza e nella produzione, è ormai inutile stare a piangere sul fatto che  i giornali non commissionano nulla: è un dato di fatto, anzi oggi è più facile poiché il sistema delle agenzie e dei photo editor è stato scardinato…

Come più volte ho detto è però necessario avere delle idee e trovare dei finanziatori e magari sviluppare una propria visione…

Io amo giocare molto con le immagini che produco, amo la poetica dell’oggetto trovato e del fai da te, questo mi ha portato a costruirmi dei piccoli libri privati che grazie a  casi fortuiti, la rete di conoscenze, si sono trasformati in vere e proprie fonti di guadagno…

Alcune mie Moleskine sono finite, l’anno passato, al Salone del Mobile, a volte clienti privati enormi come PPG, mi hanno prodotto delle mostre interne per e su la loro forza lavoro…


Oggi più che mai non ha senso lamentarsi ma ha senso cercare nuove vie, nuove modalità
Non si può riportare in dietro le lancette dell’orologio ma si possono trovare collaborazioni, strade non battute…
Certo a Milano, stranamente, non ci sono molti spazi… La maggior parte è chiusa alle nuove esperienze, si fanno più mostre di fotografi morti che di autori viventi… Come se la fotografia non fosse contemporanea… E’ buffo ma è così… Spesso parlo con critici, curatori, proprietari di gallerie ma pochi sono aperti, disposti a rischiare…
Preferiscono l’autore storicizzato,  conosciuto o estero
Non si rendono però conto che piano  finiranno fuori mercato

Oggi la fotografia è contemporanea, il digitale i social media la hanno resa popolare… Forse però non basta guardare al passato è meglio, anche, aprire squarci sul presente e sul futuro. Sarebbe meglio anche iniziare a selezionare, ma per questo serve una cultura… Parola che non si coniuga per niente con non faccio nulla e tutto e subito… Serve tempo, apertura mentale e tanto, tanto lavoro, amore e dedizione….

Il bello è che lo spazio per il reportage e per delle nuove esperienze è enorme… E’ pieno di storie da raccontare… Forse c’è solo bisogno di nuovi modi e di nuove idee

Quindi gambe in spalla e buon lavoro!!!

Ai ragazzi consiglio però di mettersi a studiare e a guardare i nuovi autori e le nuove esperienze curatoriali ed editoriali… Buoni punti di partenza sono MICAMERA , MAGCULTURE  o ASX

Vittore Buzzi: Fotografo Milano, FB, Instagram, Fotografo Matrimonio.

 

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