Empatia e amore

“Se le tue foto non sono abbastanza buone non sei abbastanza vicino”
“If Your Pictures Aren’t Good Enough, You’re Not Close Enough”
Ne abbiamo parlato spesso ma Capa non si riferiva solo ad una “distanza” tecnica e al fatto che preferiva fotografare con dei grandangolari moderati (spesso il 35mm) ma era una distanza di sentire. E’ difficile fare buone fotografie di reportage se non si ha una vicinanza con quello che si racconta… La macchina fotografica diventa allora uno strumento di documentazione, di indagine e di memoria. Non solo si fanno delle scelte nel “cosa” raccontare ma anche sul “come” si racconta.
Il bello della fotografia e dell’essere fotografo è che puoi avvicinarti al mondo dell’altro da te ma lo devi fare con empatia con apertura mentale ma sopra tutto con amore.
Cercare di capire e di conoscere… Non è un atto predatorio, le mie foto sono fatte in collaborazione con le persone che fotografo.
Questo approccio è molto lontano dall’attrezzatura, dalle macchine e ancora di più dalle mostre… Non fotografo per fare mostre né per vincere premi fotografo per raccontare storie che mi stanno a cuore, per ascoltare… L’ascolto dell’altro è una componente importante oggi molto trascurata. Tutti parlano di tutto e troppo, spesso si  dimenticano delle storie che volevano raccontare… Quante tavole rotonde quanti incontri in cui si sente solo io, io, io… se non ascolto non posso imparare, non posso riempirmi di quello che mi stanno donando…
La prima regola del fotografo di reportage è parlare degli altri, avere rispetto per chi ti consegna la propria storia…
Passano gli anni e oggi sono molto ricco, ricco di esperienze non di soldi… Mi ricordo di bambini con cui ho riso, di piatti condivisi, di stanze striminzite e lontane, di cieli, di ospedali e di libertà, una libertà che è così grande che non può non spaventare… Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito stanco, vecchio e battuto… Ancor oggi guardo l’archivio e la memoria mi travolge…

Vittore Buzzi: FB, Instagram , Wedding Photographer, Fotografo Milano, Reportage

2 Comments

  1. Vittore, capisco cosa dici, lo trovo meraviglioso.. ma queste storie così belle, profonde, intime è un delitto che tu non le voglia raccontare ad esempio attraverso delle mostre…. dove magari 10 su 100 potrebbero sentire il valore di queste storie, essere emozionati a loro volta affinchè quello che ti hanno donato i tuoi soggetti possa essere donato anche ad altri…

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