Street Photography ed evoluzione…

Oggi la Street Photography é decisamente di moda, da qualche anno ad oggi a dire il vero.
Per me, é stato il primo amore, ormai un paio di decenni fa. In quel momento in cui stai imparando a fotografare (si usavano le diapositive, non il digitale) e fai un po’ di tutto, una mostra grandiosa in un pomeriggio a Palazzo Reale mi aveva davvero spalancato la mente. Per chi vuole accaparrarsi l’ultimo catalogo disponibile online eccovi di quale mostra parlo.

Magnum Americani
Il Catalogo della Mostra a Milano “Magnum Americani”

Non era, naturalmente, una mostra di Street Photography per come la conosciamo oggi, ma forse ce n’era più di oggi, in ogni caso ce n’era tanta, ed ero comunque poco attento a pensare in quale categoria collocare questo tipo di fotografia. Un tipo di fotografia che poteva raccontare una storia, e che stravolgeva le poche regole che le riviste di fotografia passavano. (Si, il web era ancora agli albori e a caricare cinque foto ci voleva un quarto d’ora con i modem di quel periodo 🙂 ).

Poco dopo vidi (mi sembra in Triennale) Underground di Pesaresi, fotografo Italiano tristemente scomparso troppo presto. Con un introduzione di Coppola che mi sembrò una favola moderna. Lo era, senza dubbio…e quelle parole assieme a quelle immagini ispirarono molto questo mio lavoro sulle metropolitane che durò 5 anni. Non penso di paragonarlo affatto a un capolavoro come questo, ma da allora i libri sono la migliore fonte di ispirazione in assoluto.

Underground di Pesaresi
Underground di Pesaresi

 

Ma torniamo alla Street.

La si poteva scattare dovunque, non serviva molto…una piccola macchina, un paio di lenti…bastava uscire, bastava esserci. Mi piaceva osservare la gente e cogliere espressioni, sensazioni, qualcosa che trovavo bello, o importante. Non avevo un idea precisa, agivo solo d’istinto e tecnica ne avevo poca. Quelli erano i tempi migliori. Dedicai a tutto questo svariati anni, poi mi stancai…andavo in giro e cercavo, cercavo…le foto venivano anche, ma riguardarle oggi mi colpisce meno.
Mi continuano a colpire tutte quelle che ho scattato per strada, ma che mi riguardavano davvero da vicino. O perché documentavano un periodo o una mia fase, o perché erano davvero foto personali, seppur scattate per strada.

Oggi, credo il nesso sia proprio questo. In un momento in cui tutti sembrano appassionarsi alla “Street Photography” assistiamo a vere e proprie mode o ondate di stili, modi…passanti col flash, lame di luce su gente che passa, la classica ragazza con la mascherina a Tokyo…e via dicendo. Non che ci sia un male in questo, ma poi sento spesso raccontare che l’ispirazione sembra passata…arriva la stanchezza, compriamo un nuovo obiettivo o una nuova macchina per vivacizzare il tutto, ma dura sempre meno.

Aggiungere un effetto ad una foto poco sentita é un trucco che dura davvero poco.

Oggi guardavo una bella serie di Emilio Barillaro, uno dei fotografi con cui collaboro in Spontanea, che come saprete é uno dei collettivi dedicati alla Street Photography. La trovo una bella serie, davvero. Molti oggi potrebbero dire che in alcuni scatti non é propriamente Street…ma importa davvero?

Etichettare e categorizzare il nostro lavoro é un limite che non serve a nulla, se non a rientrare nei “like” dei vari Social Network.
Invece di uscire e cercare di fare ciò che tutti fanno perché non proviamo a lasciare che siano le immagini a venire da noi? Perché non ci dedichiamo a fotografare la nostra vita in modo semplice, lasciando che le foto siano un semplice riflesso di essa? In questo modo, forse, diremo qualcosa di unico e di personale, con buona pace delle fotografie scattate a gente che non conosciamo che ci é passata di fianco un istante e con cui non abbiamo affatto interagito.

workshop street Photography Milano
Cosa muove una fotografia come questa? perché scattarla? o ancora…sarebbe meno valida se il fotografo conosceva i soggetti?

 

 

workshop street Photography Milano
Londra, i rientri serali dei pendolari in Inverno…mai fatta questa vita per decennio almeno?

 

workshop street Photography Milano
Il fascino di un incontro. La strada non si vede neanche…con buona pace delle etichette.

 

workshop street Photography Milano
Solitudine a Tokyo

 

workshop street Photography Milano
Da un paio d’anni ad oggi scatto molto a colori, anche se si vede pochissimo di mio in giro per il momento…sono molto più attratto dalle atmosfere, dal profumo di un posto, da un idea ed un pensiero sulla città che dal soggetto stesso.

 

workshop street Photography Milano
Mi capita di pensare alle fotografie come ad un racconto brevissimo, un frammento di sogno, una storia che non ha un finale. La sogno, la cerco…ed allora ho un po’ di quiete, fino al prossimo sogno.

 

 

workshop Street Photography

 

Lasciamo quindi contest, etichette, riviste online,mode, followers sui Social, generi e ogni genere di barriera a chi le vuole, perché tornare a fotografare in modo libero é una cosa fantastica; fotografare ciò che ci riguarda é liberatorio.

Noi svolgiamo un Workshop all’anno per un numero ristretto di partecipanti, a Milano, se vorrete ci conosceremo lì..

 

Gabriele Lopez

Personal Wedding Photographer Italy Instagram

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