L’Italia che affonda, reagiamo…

Torno dal Messico, pieno di energia positiva e vengo precipitato nel marasma italiano
Sono un appassionato di arte contemporanea e da molti anni vado a vedere la Biennale di Venezia l’ultima settimana prima che chiuda, come al solito richiedo l’accredito stampa per avere il permesso di fotografare e di continuare una mia personale documentazione sulla biennale.

Tenete conto che la mia ultima esperienza con mostre d’arte di questo tipo è stata con Documenta a Kassel in cui nel giro di 5 minuti presentandomi di persona ho ottenuto l’accredito per poter fotografare (previo controllo delle mie credenziali), l’esenzione dal biglietto di ingresso, la documentazione stampa e i coupon per acquistare i cataloghi con un prezzo agevolato.

Mi accorgo subito che non ho i requisti necessari richiesti dall’organizzazione lagunare, quindi mando una mail spiegando chi sono mettendo i link alla mia agenzia fotografica, quello che faccio, non vedo perché una istituzione come la Biennale debba rinunciare ad una visibilità tramite i miei social media che hanno la diffusione di un giornale di provincia. Mail che rimane senza risposta. Telefono una prima volta, dove vengo trattato piuttosto rudemente, mi si dice che non è possibile controllare un bel niente che hanno altro da fare e la persona con cui parlo si rifiuta di dirmi il suo nome completo e mi dice solo che si chiama Andrea. Se mi scoraggiassi facilmente non avrei potuto fare le foto che faccio quindi armato di santa pazienza faccio una seconda telefonata in cui  Francesca Valente mi ribadisce che una istituzione come la Biennale non solo non è interessata al fatto che io faccia le foto ma anzi vuole proprio evitare che fotografi come me facciano una documentazione (penso alle foto di Ugo Mulas e immagino se non lo avessero fatto fotografare) su cui non possono avere il controllo e che delle due l’una o recupero una richiesta da parte di una artista che espone o da parte di una testata che poi fa un articolo.
Mi armo di santa pazienza e penso a quale delle due cose, a chi devo chiedere un piacere per poter provare a fotografare a Marcello Maloberti (artista italiano presente a Venezia) o alla redazione di The Blogazine per cui ho scritto e fotografato… Alla fine scelgo la seconda con cui mi impegno a fare un articolo sulla chiusura della Biennale con un piccola intervista a Marcello…

Ora non so ancora se mi concederanno il permesso di fotografare, al limite fotograferò lo stesso e mi sottoporrò alle giuste osservazioni dei sorveglianti… Però noto che in Italia c’è qualcosa che non va, la burocrazia, i formulari, le pastoie i rallentamenti fanno si che sia difficile pensare di svolgere il proprio lavoro… Se è difficile per me figuratevi per un giovane…
Rimango scioccato e non posso a non pensare ad un capo della mafia dei pepenadores in Messico che al telefono vedendo le mie foto mi disse: “Ho capito, ho capito, per te è importante documentare, devi promettermi di trattare le foto che fai con rispetto, fotografa pure, grazie di essere venuto fino a qui e di avermi telefonato.”

Mexico
Mexico

L’Italia sta affondando, se decidi di seguire le regole rimani impantanato, invischiato ti trovi di fronte ad una inerzia difficile da vincere… Un paese bloccato dalle piccole alle grandi cose… Un paese in cui pochi hanno il coraggio e la voglia di prendersi delle responsabilità e di decidere…
Un paese in cui molto è lasciato all’iniziativa dei singoli…
Mi chiedo come possiamo invertire la rotta, come far si che inizi a circolare una energia positiva, non ha più senso lamentarsi, bisogna passare all’azione… E’ giunta l’ora di raccontare le storie positive che ci sono in Italia, di dare visibilità a chi lavora con amore per costruire un futuro migliore
Quindi chi ha fotografato, documentato avvenimenti e fatti positivi mi può contattare a vittore@vittorebuzzi.it  una volta al mese sceglierò un lavoro fra quelli pervenuti e preparerò una piccola gallery con una presentazione del progetto e dell’autore.

Aspetto i vostri lavori! Vedrete che sarà uno stimolo ad iniziare a guardare in positivo!
Vittore.

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